giovedì 27 giugno 2013

Giornalisti, nemici di tutti

[In questi giorni sto producendo una marea di bozze che finisco per lasciare inutilizzate, suppongo che quando riuscirò a sistemare tutto avremo giornate da 5-6 post... o più probabilmente blogger terrà in memoria queste bozze fino alla fine dei tempi. Vedremo.]

In Italia i giornalisti si vendono tutti i giorni.
In Italia i giornalisti spesso neanche ci provano più a fare il loro lavoro.
Lavorano solo per i soldi. Ma tu guarda che pretese. In effetti è pieno di lavori in giro, quando li obbligano a fare qualcosa dovrebbero licensiarsi e andare a lavorare per qualcun altro.
Se per qualunque altro lavoro pieghi la schiena va bene, è quello che si aspettano, se fai il giornalista no.
Se fai il giornalista devi rimanere con la schiena dritta, avresti dovuto dire, esattamente quello che pensa ciccio coso, che però fa l'elettricista, a lui di dubbi morali pochi.
Ho visto giornalisti dire assoluzione invece che condanna.
L'hanno fatto per soldi.
Magari l'hanno fatto perché ci credevano.
Molti, l'hanno fatto perché non avevano alternative, perché lavorare per Mediaset magari non sarà bello, ma ti dà da mangiare.
Però c'è chi non vorrebbe che tu pubblicassi le intercettazioni.
C'è chi si compra il proprio giornale, almeno tu parlerai bene di lui.
C'è chi piazza negli altri giornali i propri fidati, almeno anche loro parleranno bene di lui.
C'è chi passa ai giornali i contributi.
C'è chi usa i giornali come giornali di partito e quindi gli fa passare i contributi dallo stato.
C'è chi c'ha gli amici nei giornali, e quindi gli fanno i favori.

L'Italia è tragicamente sistemata per quanto riguarda la libertà di informazione. Siamo tutt'ora in un periodo in cui i mezzi di informazione sono saldamente nelle mani di una persona sola, mentre gli altri si trovano in una doppia crisi economica, da una parte la crisi vera e propria, e dall'altra la crisi della carta stampata.
Le soluzioni però non possono esseredi impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro.
Non possono essere di spegnere le telecamere, di impedirgli di riprenderti, di proporre addirittura di tenerli fuori dal parlamento.
Di proporre di prendere appuntamento per parlarti.
Perché è qui che ha origine il problema. Perché quello a cui concederai l'appuntamento è quello del quotidiano amico che sai che ti farà le domande giuste. Sai che non ti farà mai domande scomode.
E se te le facesse?
Non gli concederai mai più un appuntamento.
Ma se ti ascolta mentre dici qualcosa di sbagliato non è colpa sua che ti ha ascoltato, è colpa tua che l'hai detto!
Beppe Grillo, sul suo blog, se la prende coi giornalisti, che ascoltano, che captano tutto. Perché la libera informazione va bene, perché la libera circolazione dei dati va bene, addirittura ve bene la scomparsa della privacy. Ma quella degli altri però.
Forse, che forse, dietro alla proposta di eliminare i contributi all'editoria c'è un altro tipo di visione rispetto a quella del risparmio?
Forse, che forse, avete qualcosa da nascondere?

I giornalisti sono al momento una delle categorie più odiate in italia penso, ma se da un lato capisco che l'informazione è stata per anni manipolata in maniera tremenda, non prendiamocela però con l'intera categoria, in cui ci sono anche ottime persone, che ci credono nel loro lavoro, e soprattutto non pretendiamo che la soluzione sia minacciarli. Perché sai che voglia che mi fai venire di passare dalla tua parte se mi minacci...

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