martedì 4 febbraio 2014

Cosa si prova ad essere un assassino?

[Le foto di repertorio su Grillo sono sempre le stesse, Beppe, fattela qualche foto!]

Riepilogando: Alessandro Di Battista va a le Invasioni Barbariche, fa un'intervista che i grillini ritengono un gran successo, ma una domanda da parte dell'intervistatrice non riescono a digerire: la Bignardi chiede a Di Battista cosa ne pensa dell'essere fascista del padre. L'intento, non esplicato, è quello di capire quanto l'esplicita appartenenza del padre al fascismo possa aver influenzato il figlio. Non sta scaricando colpe, solo facendo una domanda sull'educazione familiare di Di Battista.
Ammetto che la domanda è posta in maniera tendenziosa e che viene lasciato molto al non detto, ma è pur sempre spettacolo e tv, Grillo arriva da lì, sa bene come funzionano i meccanismi.

Poi: Dopo una serie di scambi negli ultimi giorni riguardo la Boldrini, perché le donne di potere non vengono mai sopportate, Grillo per continuare a stare sulla cresta dell'onda delle polemiche, che ad occhio tentano di cavalcare una rinata lotta di classe, se solo si capisse da quale parte sta sarebbe meglio, pubblica un post, a firma Rocco Casalino: Lettera aperta a Daria Bignardi.

Non si può perdonare di indagare sulla vita privata di un deputato, dipendente come lo chiamano loro, perché per loro è solo una tattica, per loro è solo una maniera per presentarli come fascisti. Certo, perché un giorno si svegliano grandi comunicatori e il giorno dopo si fanno incastrare in tv.
Non sappiamo se effettivamente Adriano Sofri fosse un assassino, il caso è tutt'ora controverso e, anche se lui ha sempre rispettato le sentenze facendosi tutti gli anni di galera dovuti, senza neanche chiedere una grazia che quasi sicuramente gli sarebbe stata concessa, per quanto mi stia antipatico mi sento un po' in dovere di mettere un condizionale. Se anche lo fosse, quale sarebbe la responsabilità della Bignardi? In cosa dovrebbe essere pertinente chiedere i suoi rapporti con Lotta Continua?

Veramente vogliono farci credere di essere così ingenui? Così puri da non cogliere queste sottigliezze? Però così furbi da capire tutto il resto ovviamente.
Indagare su quali possono essere i riferimenti politici di un rappresentante alla camera è veramente così oltraggioso?

La differenza fondamentale tra i due casi ipotizzati è che la Bignardi non ha mai detto "Quindi sei fascista anche tu", anche se l'ha suggerito, anzi, l'ha fatto suggerire all'intervistato stesso, non ha in nessuna maniera però tentato di scaricare le colpe del padre sul figlio. Suggerire che essere imparentata con un assassino, che se anche fosse colpevole ha pagato per le sue colpe, possa essere essa stessa una colpa è una cosa tremenda.
Ma poi questa intervista non era stata un gran successo?!

E soprattutto, Grillo finge sempre di dimenticarsi una cosa: è lui stesso un pregiudicato. Grillo ha una condanna definitiva per omicidio colposo. Allora dovrei andare da Grillo e chiedergli "Come ci si sente ad essere un assassino?" (lo ammetto, se potessi lo farei).
Se lo dimentica anche quando dice che non si dovrebbe dialogare con il partito di un pregiudicato o incontrare un pregiudicato, quando Napolitano incontrò Grillo non fece la stessa cosa allora?

Perché questa memoria selettiva? Grillo, perché per una volta non ci spieghi come sia essere un assassino? C'hai sensi di colpa? Ti svegli la notte urlando?
Dai dai raccontaci, come fai?

PS: Ma veramente nel momento in cui si trovano tra le mani una battaglia giusta e approvata un po' da tutti come quella contro il decreto Bankitalia, persino Milano Finanza dava loro ragione, questo è il massimo che riescono a fare?

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...