lunedì 24 agosto 2015

∀ Gundam - Called Turn A Gundam

Origini: Nel 1999 la metasaga di Gundam raggiunge i 20 anni di vita, viene lanciato il Big Bang Project che vede la produzione di videogiochi, di un live-action, G-Saviour, e del ritorno di Tomino alla regia di una serie gundamica a 6 anni dalla conclusione di Victory Gundam.
Tomino è radicalmente cambiato, la sua depressione che lo aveva accompagnato per anni è finalmente passata e già i suoi ultimi lavori presentavano una visione meno oscura e cupa del mondo, il budget stanziato è enorme e lo staff di alto livello.
Al mecha design, caso più unico che raro, un occidentale, quel Syd Mead tra i pilastri che hanno contribuito a creare i mondi di Alien e Blade Runner.

Trama: Anno 2345 del Correct Century, dopo più di 2000 anni di separazione, i moonrace, abitanti della Luna tornano sulla Terra per reclamare parte del territorio terrestre, in mano ad un'umanità regredita ad un livello tecnologico ottocentesco. Loran, un ragazzo della luna mandato in avanscoperta, si ritroverà a pilotare il Gundam, reperto dell'Era Perduta, unico mezzo capace di tenere testa ai Suit lunari.
Cosa ne viene fuori: Turn A è sicuramente una delle opere di Gundam più particolari che si siano viste finora. L'atmosfera è di una fantascienza immersa in un mondo spesso rurale, in cui i protagonisti prima di essere coinvolti nella guerra erano fornai, autisti, o semplicemente ricche ragazze che si godevano la vita; il livello di morte e tragedia è generalmente basso, anche se non mancano dei bei colpi allo stomaco, e tutti i personaggi positivi principali sono guidati da un ottimismo granitico che anche nelle situazioni peggiori li spinge avanti.
Tomino prende anche questa volta spunto dal mondo reale, non so se vi viene in mente qualche conflitto nato dal "qua una volta c'eravamo noi", per declinarlo secondo la sua personale visione.
Così abbiamo uno dei migliori cast di sempre, in cui non esistono personaggi veramente negativi, ma solo diverse visioni del mondo, in cui i personaggi, tutti, si evolvono, hanno relazioni complesse, vivono, soffrono, coinvolgono nelle loro storie, si innamorano, personaggi che mai sono sembrati così vivi, complessità contrapposte ad un chara sempre molto pulito, talvolta persino caricaturale, rispecchiate da un mecha in cui il livello di dettaglio raggiunge punte estreme. Vedere Turn A in HD è un'esperienza senza pari, nessuna opera robotica, neanche successiva, tiene testa alle meraviglie visive di questa serie, con una regia che sembra non doversi mai preoccupare dei soldi spesi, evitando quasi sempre animazioni ripetute, creando sfondi e mezzi dettagliatissimi, permettendosi di cambiare vestiti ai protagonisti, cosa che non permette di riutilizzare le immagini ovviamente, e di creare ambienti sempre differenti e sempre stupefacenti. Tomino non sembra neanche doversi preoccupare del marketing, creando solo due gundam in tutta la serie, in totale contrasto con le serie uscite prima, con intere squadre di gundam, e dopo, con gundam su gundam presentati perché i model kit con altri nomi vendono sempre meno.
Le musiche poi, raggiungono il punto più alto che la saga abbia mai toccato, e toccherà mai: Yoko Kanno costruisce una colonna sonora epica, poetica, con una varietà di brani stupefacente, accompagnando per tutti gli episodi perfettamente le immagini, e creando atmosfere veramente emozionanti.
Tecnicamente, Turn A è a tutt'oggi l'apice del metaverso gundamico.
Quello in cui purtroppo si perde un poco è lo svolgimento della trama, per quanto riempita di ottimi momenti la parte centrale della storia allunga eccessivamente il brodo prima di arrivare alla parte conclusiva. L'inizio prende molto alla lontana la trama, descrivendo l'inizio della guerra e il coinvolgimento dei personaggi, introducendo tutto con calma e presentando i personaggi. Nelle mani di chiunque altro sarebbe stata una noia mortale, qua invece fortunatamente diventa un lavoro affascinante che piano piano trasporta in una guerra fatta di piccoli scontri, piccoli attacchi, combattimenti brevi, personaggi che hanno sempre la necessità di scongiurare l'inizio dell'escalation.
Escalation che non arriva mai, e per 30 episodi assistiamo a questo lento procedere, con intermezzi spesso interessanti ma una trama che spesso si blocca o rimane sullo sfondo. Anche se diventa difficile dare un giudizio negativo su questa parte centrale, grazie alla forte presenza di personaggi eccezionali, Loran, Kihel, Dianna e Harry, e al già citato eccezionale comparto tecnico.
Se già nella prima parte c'erano degli elementi di stranezza, come i ms dello UC ritrovati tra i monti, nella seconda parte, quella sulla luna, scopriamo la verità sull'Età Oscura, e l'importanza di Turn A per il franchise schizza alle stelle. Senza spoilerare troppo a chi non l'avesse ancora vista, quello di questa serie NON è un universo a parte rispetto a quello delle altre serie.
Il finale riesce a mettere in campo tutta quella spettacolarità che si era negata, presentando una sfida finale lunga, epica, emozionante, in cui siamo molto più dalle parti del super-robot. Un'animazione mozzafiato, un mezzo antagonista, il Turn X, di potenza tremenda, un coinvolgimento emotivo che sfrutta tutti gli episodi visti finora, lasciano lo spettatore sicuramente soddisfatto, il lungo e poetico epilogo, poi, chiude in bellezza l'epica storia e, in teoria, l'intero multiverso gundamiano.
Nota a parte per sigle di apertura e chiusura, che vanno dal piacevole all'indimenticabile, ma raramente riescono ad essere incisive come ci si aspetterebbe, prive di suggestioni o di immagini veramente significative.
In definitiva, una serie imprescindibile per capire la visione tominiana, per avere uno sguardo il quanto più completo su Gundam, e perché è una serie bellissima.

Risultati: Purtroppo, che sia per il design particolare, che sia per l'atmosfera anomala, Turn A non riesce a raggiungere il successo sperato, e i model kit faticano a vendere. La serie si è spinta ben distante dalle origini e l'iterazione successiva, SEED, sarà quasi un remake del Gundam originale.
Pochissimi i prodotti collegati, anche perché la completezza della trama diventa difficile aggiungere qualcosa prima o dopo, figuriamoci durante, e perché il poco riscontro di pubblico non giustificava l'investimento. Ad oggi è considerata dal pubblico una serie minore, con pochi model kit disponibili per il mercato e solo recentemente ha ricevuto una, comunque superlativa, conversione in HD.

Come vederlo: In Italia non è mai uscito ufficialmente, gli Starsubber ne hanno fatto una versione sottotitolata amatorialmente ad inizio secolo, che però è una traduzione senza riscontro dal giapponese e la qualità video è molto bassa. Consiglio piuttosto la visione in HD con sottotitoli in inglese ad opera del gruppo Encodergasm.

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mercoledì 19 agosto 2015

I Manga di Gundam Wing [Piovono Mobile Suit]

In questa lunga cavalcata tra tutte le opere gundamiche, l'anno scorso mi sono occupato di Gundam Wing, una delle poche serie trasmesse in Italia, il cui successo ha portato alla pubblicazione di tutti i manga disponibili al momento della trasmissione. Pertanto, in questo post vado ad occuparmi della recensione delle singole opere; dato che sono praticamente tutti composti da un unico volume, presentarlo come un unico post mi permette di evitare tanti mini-post. Mi occupo solamente dei manga che non sono adattamenti, quindi le versioni a fumetti della serie e degli oav non vengono considerate. Ho tentato di metterli in ordine cronologico ma non è che sia semplice.

AC 187-197: Episode Zero
di Katsuyuki Sumisawa e Akira Kanbe.
Unica opera che si interessa di indagare sul passato dei protagonisti della serie. Il punto di partenza sono delle sceneggiature scartate per la tv, gli episodi sono poi diventati riassuntivi, forse perché le storie divergono abbastanza dal tono generale della serie, e perché presentare alcune scene non era forse adatto alla tv di quegli anni.
Le storie sono abbastanza altalenanti, più o meno interessanti, principalmente è quella di Heero a destare interesse, e probabilmente è stata quella che ha decretato l'eleminazione dalla tv, che lo presenta come un bambino soldato. Difficile non notare come questa cosa sia poi stata riutilizzata in 00 come origine, presentata anche in maniera molto più dura e cruenta, per Setsuna.
I disegni riprendono fedelmente lo stile grafico dell'opera principale, e non viene concessa loro nessuna originalità o particolarità.
Rimane in ogni caso il miglior manga ispirato a Wing, con degli buoni spunti che sicuramente avrebbero migliorato la resa della confusionaria opera tv.
Pubblicato in Italia come Gundam Wing #17.

 AC 195: G-Unit
di Koichi Tokita.
Apro una parentesi sull'autore, Koichi Tokita: è uno degli autori più prolifici per quanto riguarda i fumetti di Gundam, è autore degli adattamenti a fumetti di G, Wing, X ed è il creatore di alcune delle più famose side story dei vari universi. A lui si deve ad esempio SEED Astray, la più famosa serie manga di Gundam, che ha praticamente dato vita ad una saga parallela della Cosmic Era il cui successo, anche per le vendite dei model kit, è tutt'ora enorme.
Purtroppo questo G-Unit non è invece meritevole di particolare attenzione, per quanto sia l'unica opera dell'After Colony che non ha tra i protagonisti i 5 piloti di Gundam, è un'opera fiacca, che basa sulla presentazione dei successivi gundam tutta la trama. Protagonisti scialbi, rivelazioni scontate, antagonisti noiosi, e un design bruttino, rendono questa serie piuttosto dimenticabile.
Pubblicato in Italia come Gundam Wing #11-16.


AC 196: Blind Target
di Akemi Omode e Sakura Asagi.
Nuovamente uno stile grafico piattissimo e copiato dalla serie tv, Blind Target è un breve manga in cui si tenta la via dello spionaggio, presentando un plot però abbastanza banale e dimenticabilissimo. Più che altro scusa per presentare in qualche maniera i vari personaggi, riproponendo gli stessi temi che già ci hanno frantumato le palle ampiamente intrattenuto in quasi 50 episodi, tentando al contempo di fungere da prologo per Endless Waltz.
Pubblicato in Italia come Gundam Wing #18

AC 197: Ground Zero
di Reku Fuyunagi.
Manga diviso in due parti, la prima un tentativo di storia spionistica con una risoluzione scemissima.
Un tentativo di confronto tra i protagonisti, che tenta di fornire una spiegazione alla situazione iniziale di Endless Waltz ma risulta di un superfluo unico. La seconda parte vira sul lato romantico e si svolge dopo EW, caso più unico che raro, ed è la più interessante del volume.
Il tratto delicato e molto shojo è decisamente più adatto alla seconda parte, e risulta molto curato per essere un albo che vuole vendere contando unicamente sul marchio.
Pubblicato in Italia come Gundam Wing Special

AC 197: Battaglia per la Pace
di Koichi Tokita e Tomohiro Chiba.
Nuovamente Tokita, che si occupa di un'opera di congiunzione tra oav e serie tv, con un tratto più curato della sua media e una trama abbastanza consistente. Breve ma abbastanza compiuta, con un cast al completo e qualche scena intensa, l'unico vero prologo di EW, che si svolge subito dopo, e l'unica side story che si permette di mostrare il Wing Zero Custom.
Nulla di imprescindibile, e in generale non alza di molto la già bassa media, ma comunque vale la pena darci un'occhiata.
Spezzato in due dall'allora abitudinaria pubblicazione in volumi sottiletta e ribaltato per la lettura all'occidentale, come tutti gli altri manga di cui parlo nel post, rimane comunque godibile.
Tokita-Chiba da qua in poi diventerà un'accoppiata di successo e questo manga và considerato già solo per questo.
Pubblicato in Italia come Gundam Wing #7-8

Il futuro: Al momento due Manga di Wing sono inediti ed in corso di pubblicazione in Giappone: Glory of Losers, che rinarra la storia aggiungendo particolari e correggendo passaggi, e Frozen Teardrop, tratta da un romanzo che è ambientato anni dopo EW. Magari in futuro mi troverò a recensire anche questi. Sperando che siano un po' più meritevoli di quanto visto finora.

lunedì 8 giugno 2015

After War Gundam X [Piovono Mobile Suit]

Un po' di storia: Anno 1996, reduce del successo di Gundam Wing, la Sunrise si prepara a lanciare la quarta serie in quattro anni, nonché il terzo universo narrativo indipendente dall'UC. Per farlo decide di appoggiarsi a Shinji Takamasu, che aveva lavorato più volte alla saga di Gundam, dirigendo anche alcuni episodi di Zeta, ZZ e quasi tutta la seconda metà di Wing, più persino alcuni corti degli SD Gundam. Il progetto è improntato a ricalcare metodi e struttura di Wing.

Trama: Sono passati 15 anni dall'ultima guerra spaziale, che ha visto contrapporsi la Federazione Terrestre agli abitanti delle colonie spaziali. Questi ultimi, in un gesto disperato hanno fatto cadere sulla terra molte delle colonie nello spazio, causando una catastrofe di enormi proporzioni che ha causato enormi quantità di morti, distrutto la civiltà e precipitato la Terra nel caos.
Garrod Ran, giovane che vive di espedienti, si trova a salvare Tiffa Adill, una giovane newtype, e per farlo ruberà niente di meno che un Gundam. Si unirà così all'equipaggio della Freeden, guidato da Jamil Neate, che gira il mondo cercando di aiutare i newtype che vengono sfruttati.
Cosa ne viene fuori: Il primo impatto con Gundam X consigliato è di ascoltarsi le magnifiche opening, che sono tra le migliori che qualunque serie di Gundam possa vantare, e anche registicamente rendono alquanto.
Peccato che siano la parte migliore dell'intera serie.
Gundam X in realtà ci prova in tutte le maniere, rispettando pedissequamente tutti i dettami necessari a fare successo, ma tentando di bilanciare tutti gli elementi finisce per non colpire nessun bersaglio. L'atmosfera post-apocalittica scema molto velocemente, e stranamente tutta l'opera è pervasa di uno strano ottimismo, e anche l'ambientazione desolata cede velocemente il passo a mari lucenti, colline verdeggianti e pianure fiorite. Oltretutto, stranamente, solo una piccolissima parte della serie, nel finale, è ambientata nello spazio, la maggior parte della storia si svolge sulla terra, risultando anche ripetitiva a tarpando le ali all'immaginazione visiva che lo spazio gundamico ha sempre portato con sè.
L'idea poi di creare un What if..? della serie classica finisce per creare spesso dei deja-vu enormi e un senso di già visto, anche se talvolta è interessante vedere alcuni caratteri di personaggi che fanno capolino in versioni traumatizzate.
La serie inizia anche in modo pregevole, presentando poi un robot con in dotazione un'arma di potenza devastante, ma da un lato ripete lo stesso schema 4-5 volte, dall'alto si perde spesso in trame scadenti, e gli episodi più interessanti finiscono per essere paradossalmente i riempitivi.
Pochi poi sono i personaggi interessanti della serie, e sono tutti secondari, Garrod è abbastanza piatto, senza indecisioni nè guizzi, in balia degli eventi e senza un vero arco narrativo. Stesso dicasi per Tiffa e buona parte dell'equipaggio, solo Jamil e Ennil El hanno dei veri cambianti.
Gli antagonisti poi, ondeggiano tra il fastidioso e l'imbecillità, con delle motivazioni veramente fiacche e spesso con azioni controproducenti per la riuscita dei loro piani.
La parte finale della serie sembra risollevarsi, ripresentando alcune domande e incuriosendo lo spettatore, peccato che poi la risoluzione delle trame e dei misteri sia molto scadente, portando ad un finale affrettato, che rispecchia oltretutto l'atmosfera della serie e finisce per essere uno dei più solari di sempre.
Il tratto del disegno è molto altalenante, i personaggi sono spesso scadenti, mentre i ms sono mediamente disegnati in maniera particolareggiata, ma questo paradossalmente finisce per essere un problema: per risparmiare sulle animazioni le battaglie utilizzano sempre le stesse pose e scene; oltretutto in quegli anni uscivano prodotti molto più curati dal punto di vista tecnico, e Gundam X finisce per uscirne con le ossa rotte.
Per ultimi, i design: quello dei personaggi è abbastanza buono, ricalcato sullo stile di Wing, e anche quando è sgradevole ha il suo perché, quello dei mobile suit invece presenta uno dei campionari di robot più brutti di tutte le serie, tra l'anonimo andante e tra l'atroce dominante, su tutti il Double X, un gundam con le basettone.

Risultati: Un flop senza precedenti, che ha quasi rischiato di affossare il marchio. Chiusa con 10 episodi di anticipo sul previsto, bisognerà aspettare il 1999 per vedere nuovamente una serie tv di Gundam. Dimenticata da molti fan, anche i prodotti collaterali scarseggiano, e solo due manga collegati sono usciti, un prequel ed un sequel. Se la gioca insieme a AGE riguardo il peggior risultato sia in termini di ascolti che di critica.

Come vederlo: I Subzero lo hanno fansubbato in italiano.

domenica 7 giugno 2015

Mobile Suit Crossbone Gundam [Piovono Mobile Suit]

Un po' di storia: Nel 1991 il film Mobile Suit Gundam F91 avrebbe dovuto inaugurare una trilogia, e invece il clamoroso flop che risultò lasciò aperte svariate trame. Così, nel 1994 Tomino stesso decide di chiuderle in un'opera che però non è nè un film nè una serie tv, ma un manga in sei volumi: Crossbone Gundam. Ai disegni Yuichi Hasegawa, uno dei più prolifici autori di fumetti di Gundam, secondo solo a Tokita presumibilmente.

Trama: U.C. 0133, la Crossbone Vanguard è l'unica forza a frapporsi tra l'Impero di Giove e la Terra. Un gruppo di pirati può essere l'unica speranza per i terrestri? Tobias, uno studente terrestre, finirà immischiato insieme a Bernadette, una misteriosa ragazza, in un'avventura che coinvolge alcuni personaggi che mai avremmo pensato di rivedere.
Cosa ne viene fuori: Crossbone è una serie particolare, uscendo dai limiti imposti dall'animazione, dal budget, e dagli schemi che bisogna necessariamente seguire in tv, Tomino lascia andare l'immaginazione, insieme ad Hasegawa, e regala una delle opere più strane del panorama UC.
La prima metà della serie si svolge dalle parti di Giove e presenta un modo di vivere molto più distante da quanto visto finora nell'UC.
Giove è stato, sin dall'inizio, uno dei pallini di Tomino: Challia Bull, Paptimus Scirocco, Fonse Kagatie, arrivavano tutti da Giove, Judau dopo ZZ andrà su Giove, eppure non erano mai stati mostrati gli insediamenti umani in orbita di Giove.
Tobias nella serie è utilizzato come Daiba veniva utilizzato in Capitan Harlock, evidente ispirazione per la serie, come spettatore, come collegamente tra il lettore e l'avventura. Infatti i Crossbone sono pilotati da tutt'altre persone che il protagonista, e buona parte della storia ruota attorno ad altri personaggi. Personaggi che spesso arrivano direttamente da F91, chiudendo le sottotrame e spiegando come si sono risolte le situazioni del film.
I disegni sono spesso eccessivamente caricaturali, ma riescono a rendere appieno la stranezza di Giove e la possenza dei mobile suit, anche se i personaggi stonano spesso, soprattutto quelli che in F91 erano disegnati da Yasuhiko. La maniera in cui però Hasegawa riesce a narrare tutto senza mai far perdere il lettore mantenendo sempre chiari gli avvenimenti è encomiabile, e quando ci si abitua al tratto non ci si fa più caso alle mancanze.
Nella seconda metà, forse perché non aveva più idee, forse perché voleva agire più in grande, Tomino rinnega il "la guerra di cui nessuno ha mai saputo nulla" iniziale e sposta l'azione sulla Terra, regala un Gundam anche a Tobias e costruisce una battaglia colossale senza limitazione di budget. In questo, riesce anche a mostrare la Federazione del 0133, aggiungendo un tassello al declino che continua a coinvolgerla. In questa seconda parte ci si libera di tutte le limitazioni e anche Hasegawa sembra essere più espressivo, anche se l'ambiente terrestre lo rende meno creativo.
Non che Crossbone sia un capolavoro, o che sia privo di difetti: una narrazione scostante e personaggi secondari scadenti, un antagonista un po' troppo monotono e privo di sfumature, circondato unicamente da personaggi grigi e senza caratterizzazione, rendono la storia un po' difficile da digerire in alcuni passaggi, soprattutto nell'ottica di quanto abbiamo visto altrove di Tomino. Ma come ho già detto qua si diverte a fare il contrario di quanto faceva di solito e quindi è anche perdonabile.
Rimane comunque un tassello fondamentale dell'UC che tutti i fan dovrebbero leggere, ed è un ponte abbastanza importante tra F91 e Victory, aggiungendo particolari a quel mosaico incompleto che è l'UC post-Unicorn.

Risultati: Buone vendite, e model kit best seller, nel momento in cui vi scrivo ne sono disponibili svariati, 3 sequel, SkullHeart, Steel Seven, Ghost, però non scritti da Tomino, l'ultimo dei quali ancora in corso. I ms della serie sono tra i pochissimi non animati a comparire i Super Robot Wars, è spesso presente nei videogiochi della saga ed è sicuramente il più famoso dei fumetti gundamici UC.
Pallino dei fan, da sempre desiderosi di un adattamento, è una strana opera che non ha mancato di colpire nel segno.

Come leggerlo: Qua purtroppo la nota dolente, la serie esiste unicamente in inglese, e anche in quel caso è una traduzione amatoriale. La trovate sul sito Zeonic Scanlation.

lunedì 26 gennaio 2015

Mobile Suit Gundam 0083 - Stardust Memory [Piovono Mobile Suit]

Un po' di storia: Nel 1991 la saga di Gundam aveva ancora ben poche serie rispetto a quelle disponibili adesso, la serie della guerra tra Federazione e Zeon è ormai conclusa e Tomino sta per uscire al cinema con F91 che in teoria dovrebbe essere un nuovo inizio. Visto il successo di 0080 la Sunrise decide di lanciare un altro progetto OAV da sviluppare indipendentemente dal prodotto tominiano e che sarà portata a compimento nel giro di un paio d'anni in ben 13 episodi. Una serie che vada a colmare il vuoto tra la serie originale e Zeta Gundam, narrando sia come siano nati i Titans, sia cosa abbiano fatto gli zeoniani in quegli anni, il tutto con un budget non indifferente.

Trama: U.C. 0083, la Federazione sta portando avanti il Gundam Project, con la creazione di due MS di nuova concezione, ma uno dei due viene rubato da Anavel Gato, zeoniano che vorrebbe riportare alla vita il Principato di Zeon, uscito sconfitto dalla guerra di un anno. Parte così l'inseguimento per fermare la misteriosa Operation Stardust, l'apocalittico progetto zeoniano.
Cosa ne esce fuori: Graficamente parlando la serie è stupefacente, maestosa e magnifica, con animazioni che rimangono tutt'ora all'avanguardia, nonostante siano passati più di vent'anni. Una serie che ci mette tutta se stessa nel cercare di costruire un prodotto che rimarrà negli anni, presentando una struttura non eccessivamente lineare, delineando personaggi e creando una trama avvincente che fino alla fine presenta colpi di scena. Il design è eccezionale e i mezzi sono animati a schermo in maniera fluidissima, anche meglio dei personaggi, che hanno un chara che ad oggi potrebbe sembrare datato. La trama è complessa e trascinante, in 13 episodi la serie sviluppa pienamente tutti gli elementi iniziali e va ad incastrarsi perfettamente nel periodo trattato nell'UC, diventando negli anni un tassello imprescindibile.
Certo, non sono tutte rose e fiori, abbiamo un personaggio principale abbastanza scialbo, è vero che svolge pienamente la sua funzione e permette allo spettatore di immergersi nell'atmosfera, ma rimane comunque piatto e poco coinvolgente. Anche Gato, il villain di turno, è abbastanza patetico, il tentativo di creare un nuovo Char fallisce decisamente, ed è forse il neo più grosso di tutta l'operazione.
In generale un'opera che è consigliata a tutti, sia ai completisti che a chi cerca semplicemente un'introduzione a gundam, forse non saranno comprensibili i vari rimandi, ma è tutto spiegato e disponibile, senza dover per forza guardare tutte le serie collegate.
Belle le due opening, forse tra le migliori dell'intero franchise.

Risultati: Un ottimo successo di pubblico, la serie godrà di un adattamento cinematografico e sarà esportata in giro per il mondo. Tantissimi i kit tratti dalla serie, che continuano ad uscire anche oggi. Di contro non ha lasciato tracce da nessuna parte, essendo una serie incastrata tra altre, più importanti, nessuno ci si riferirà mai, non ha creato mode o lanciato nuove star, è ricordata con piacere ma l'impatto in realtà è stato contenuto.

Come vederlo: In Italia è disponibile in cofanetto DVD edita da Dynit, con un buon doppiaggio, il film riassuntivo è disponibile anche in Blu-Ray, e anche se è un'accozzaglia di scene consiglio la visione in hd per godere dell'animazione.

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